ALIMENTAZIONE E BAMBINI

Vi ricordate il mio post sul manifesto alimentare che l'associazione Milano per i bambini aveva stilato?! Ecco mi ha talmente preso che ho iniziato a informarmi sull'alimentazione dei bambini...e con tristezza sintetizzo che i bambini di oggi ingurgitano non mangiano.

Una sana alimentazione è la base per un corretto sviluppo psicofisico dei bambini, questo semplice concetto viene spesso dimenticato a favore di scorrette regole alimentari che si riperquotono  su di loro in età adulta.

L'introduzione di troppe calorie, l'aumento del sonsumo di cibo industriale o  junk food e l'eccessiva sedentarietà hanno aumentato il trend dei bambini in sovrappeso in una età compresa tra i 7 ed i 10 anni.

Retorica, forse non troppo, o comunque non efficace, il dire che il problema deve essere affrontato alla base indirizzando i nostri figli verso un corretto stile di vita alimentare fin da piccoli. Ho usato il termine "stile di vita" perchè se ben insegnato e metabolizzato, il bambino anche da grande ricercerà quello che ha imparato e utilizzato da piccolo, come noi genitori cerchiamo di fare con tutti buoni principi che vogliamo trasmettere ai nostri pargoli.

Per quanto riguarda le scelte alimentari, noi genitori siamo molto parte in causa, come già detto nell'altro post, in primis l'alimentazione del bambino deve essere quella condivisa da tutta la famiglia, questo serve anche al bambino per sentirsi  ancor apiù parte  integrante  del suo contesto per tanto un alimento rifiutato dal bambino dovrà essere riproposto più volte.
Il proporre qualsiasi alimento stimola nel bambino il gusto, il confronto dei sapori ed una criticità alimentare. Tanto più sarà accorto e di qualità l'acquisto del prodotto, tanto più sarà spiccata la criticità del bambino.
Il concetto di proporre qualsiasi alimento rimanda anche al concetto di autoregolazione in quanto un bambino soggetto ad un rigido controllo alimentare, o per lo meno rigido nei confronti di certi alimenti "proibiti", porta il bambino ad eccedere in caso di non controllo.
Simile effetto negativo lo può sucitare l'utilizzo di cibo come punizione o come premio, questo modo di fare crea solo un rapporto di conflittualità tra bambino e cibo che, nei soggetti più sensibili, fragili, con il trascorrere degli anni possono trasformarsi anche in problemi alimentari.
Da non sottovalutare la miriade di beveraggi che il mercato ci offre: succhi più o meno zuccherati, bevande più o meno gassate etc..etc.. che spesso vengono preferite dai bambini per placare la loro sensazione di sete a scapito della pura e semplice acqua.

Per un bambino che ha delle regole, ben vengano le trasgressioni, gazie a queste riesce ad assaporare gusti diversi e nuovi ed anche a livello di organismo si attivano enzimi  per la digestione che sembrano dimenticati.

Per concludere vorrei sottolineare l'aspetto sociale e di comunicazione che attaverso il cibo possiamo avere; lo stare a tavola correttamente, improntando dialoghi, confronti, racconti rendono il momento del pasto per un bambino un momento di ritrovo con i suoi cari, il momento atteso per raccontare come si è trascorsa la giornata scolastica...etc..etc... finendo caso mai con una bella risata ;-)

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