18 settembre 2012

VILLA DI CASTELPULCI




Oggi verranno consegnate in modo ufficiale al Ministro Severino le chiavi di Villa Castelpulci per ufficializzare il passaggio da monumento in abbandono a Scuola Superiore della Magistratura.
Nello scorso fine settimana è stata data la possibilità di visitarla dopo più di un decennio di restauri per portarla alla forma originaria, si perchè questa Villa ha delle origini antichissime e molteplici passaggi di proprietà.


Il primo insediamento risale al XIII sec. con la classica torre che resta all'interno della struttura che poi si sviluppa intorno diventanto un punto di riferimento per tutti coloro che si dirigevano verso Firenze percorrendo la strada di comunicazione Pisana o Livornese. Lo stesso Leonardo da Vinci nel suo Codice Madrid indicò Villa Castelpulci mentre Giorgio Vasari il Giovane la raffigurò accanto a villa Soderini.
Il passaggio da fortificazione a "villa" avvenne nella prima parte del XVIsec. quando il cardinale Francesco Soderini, vescovo di Volterra, fece eseguire un primo ampliamento, probabilmente dall'artista fiorentino Benedetto da Rovezzano ma solo con la proprietà della famiglia Riccardi, avvenuto intorno al 1590, la Villa acquistò l'aspetto attuale. Dello stesso periodo è la realizzazione del viale di cipressi "Viottolone" per mano dell'architetto Giuliano Ciaccheri e la costruzione dell'attuale villa barocca su progetto dell'ingegnere Gioacchino forti.


La famiglia Riccardi era legata a quella dei Medici e con la morte di Cosimo si estinse la dinastia, facendo passare Firenze in mano dei Lorena, così anche i Riccardi iniziarono la loro fase di declino fino al punto di non potersi più permettere gli iniziali sfarzi ed i costi che una residenza di caccia come questa comportava.
Così nel 1847, con l'estinzione della famiglia Riccardi, CastelPulci passa definitivamente in mano al Demanio pubblico il quale decise di darla in afffitto all'istituto fiorentino della S.S. Annunziata e destinata al "ricovero dei dementi" fino al 1973. Non sono rimaste tracce di questo passaggio se non questa scritta.


Tra i vari ospiti vi fu anche il poeta Dino Campana "Canti Orfici" che fu ricoverato dal 1918 fino alla sua morte avvenuta il 1 marzo 1932. Sempre all'interno della visita c'è stata una bella ricostruzione di questo poeta, la visione umana del pazzo e del poeta.


Scoprire cose nuove, particolari che ti fanno nascere la voglia di sapere e di apprezzare quello che hai a portata di mano queste le sensazioni che mi ha lasciato questa interessante visita.



Dedico queste poche righe a mio zio che oggi salutiamo, lui che nella sua vita è stato politico, amante della terra ma di quella terra che nella sua evoluzione si ricorda le sue origini. Lui che nella seconda guerra mondiale partiva con sua sorella sotto una coperta e correva li... dentro l'ospedale per sentirsi più sicuri.
Ciao zio.

Ilaria Spinelli

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