Settimana decisamente freddina ma personalmente iniziata veramente bene...
Lunedì mattina ho preso il mio solito caffeino pre lavoro, casualmente, con "not an ordinary AD" il quale, chiedendomi semplicemente come andavano i miei cucinamenti, mi ha fatto pensare che sono una gran spalla tonda dato che è una vita che non pubblico niente nonostante spignatti allegramente con le creature.
Martedì sera dopo essere riuscita a non restare bloccata dalla neve per il terzo anno di seguito mi rimbocco le maniche, stringo il grembiulino alla vita della Caterina, posiziono lo sgabello e le piazzo il KA difronte... peso e misuro e le dò il comando del mezzo ed iniziamo.
- 300g di farina
- 200g di ricotta
- 150g di zucchero
- 40g di burro
- 1 uovo
- 1 cubetto di lievito di birra di 20g
- 8 cucchiai di latte
- 1 cucchiaio di granella di zucchero (io non l'ho usata)
- sale
Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare l'impasto per almeno 1 ora. Impastate nuovamente, coprite sempre con la pellicola trasparente e fate lievitare ancora per 1 ora.
Lavorate l'impasto modellandolo come più vi aggrada, a treccia piuttosto che in altre forme, disponete il tutto in una teglia precedentemente foderata di carta da forno poi coprite la teglia con un canovaccio e lasciate riposare per 1 ora in un luogo caldo. Spennellate con il latte rimasto e cospargete con la granella di zucchero (a me non piace ed ho usato lo zucchero di canna).
Mettere la teglia nella parte più alta del forno e fate cuocere a 180° C per circa 35 min., fino a completa doratura.
Oggi a Milano è la giornata del "panettone di San Biagio". L'usanza vuole che il panettone natalizio non venga mangiato mai tutto intero, riservandone sempre una parte al Santo.
Pare che al di là delle origini del Santo, che sono armene, la leggenda vuole che una signora milanese preparato il panettone per il natale lo porta a far benedire ma il prete molto indaffarato le chiede di lasciarlo perchè avrebbe provveduto a benedirlo con calma e la invitò a passare qualche giorno dopo.
I giorni passarono, la signora non passò ed il prete ogni volta che passava dal tavolo, dove aveva appoggiato il panettone, lo sbocconcellava riuscendo a finirlo. Resosi conto che l'involucro era rimasto vuoto sperò che la signora si fosse completamente dimenticata di quel panettone.
Il 3 febbraio la signora bussa alla casa del prete chiedendo indietro il suo panettone benedetto, il prete si volse in direzione dell'involucro vuoto e con suo sommo stupore lo trovò più gonfio di quello che la signora gli aveva lasciato. Era sicuramente un miracolo merito di S. Biagio.
Si dicono le coincidenze!!!
Bello questo pane, un colore eccezionale. Per il sapore dovrei assaggiare....
RispondiEliminaMa allora S.Biagio e' il protettore dei golosi?
Senti penso che sia genricamente protettore della GOLA...
RispondiEliminaE noi di GOLA ne abbiamo tanta vero Corrado ;-)
La Caterina al comando del mezzo è un'immagine incredibilmente bella!!!
RispondiEliminaUn bacio alla petite chef!!
Ed uno anche alla mamma!!!
io che ho la mania dello zuppone mattutino, e non solo,ce lo veo benissimisssimo!!!
RispondiEliminaTi dico solo che il mio lo hanno finito proprio pucciandolo nel latte ;-)
RispondiEliminanon conoscevo la storia del miracolo di san biagio :) ottimo il pan dolce fatto con una grande aiutante se capisco bene eh eh
RispondiEliminagolosissimo questo dolce e poi io adoro tutto ciò che contiene la ricotta, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminama questo pane è bellissimo! anche io ne vorrei una fettina da inzuppare nel latte;-)
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